Una delle cose che hanno sempre destato curiosità negli italiani che viaggiano in Spagna, è che si può trovare un piatto di pesce in tutti gli esercizi pubblici della penisola iberica, qualsiasi sia il posto dove ci si trovi.
Gli italiani che non vivono in zone costiere o limitrofe, sanno che per mangiare un buon piatto di pesce in Italia bisogna prenotare, di solito con un congruo anticipo di tempo, in ristoranti specializzati.
Buona parte di questo pesce, pur possedendo la Spagna un eccellente sistema di distribuzione del fresco, viene dal pesce surgelato (congelado).
Nel 2010 l'acquisto della famiglia media spagnola di pesce surgelato è aumentato da 51 a 52 kilogrammi, e il consumo totale è aumentato del 3% passando da 804.000 a 832.000 tonnellate.
Questo "exploit" in parte è dovuto al cambiamento delle abitudini alimentari (si mangia meno carne) e alle campagne di educazione alimentare che le Comunidades hanno messo in campo fin dagli anni '90, ma anche dall'evoluzione delle tecnologie di macellazione, conservazione e distribuzione dei prodotti da parte delle imprese de settore.
Una azienda come Pescanova, marchio conosciuto bene anche in Italia, rappresenta la prima in ordine di fatturato nel settore della pesca industriale in Spagna, e la terza al mondo.
Oggi le flotte pescherecce sono vere e proprie industrie galleggianti, dove alla pesca di aggiunge la macellazione e pulizia, il lavaggio e il surgelamento contestuale, secondo i migliori protocolli di certificazione sanitaria. Quando rientrano in porto il prodotto confezionato è pronto per essere distribuito ai centri commerciali in tutto il paese.
Il pesce, cosi trattato, non solo ha una durata che ne permette lo stoccaggio per settimane sia nei depositi della grande distribuzione o in casa, ma le caratteristiche nutrizionali e organolettiche garantiscono che il prodotto è indenne, al differenza del prodotto fresco che subisce un degrado rapido.
Lo sviluppo del consumo di pesce, tra cui il surgelato, è così rapido e importante che Barcellona ha creato una propria fiera di settore (Seafood), entrando in diretta competizione con quella internazionale storica di Vigo (Galicia), la famosa Conxemar.
Se la concorrenza fosse solo tra le qualità di pesce pescato nel mare atlantico o cantabrico, e quello del Mediterraneo, non avrei dubbi: meglio il primo.
Ultima considerazione: sicuramente va sviluppato il settore dell'acquacoltura, la Spagna è tra i paesi europei che più sfruttano la pesca d'altura, e che impoveriscono le riserve di pesce dei mari delle proprie coste. Se non vogliamo che tra qualche anno ritrovarci senza pesce per non aver dato possibilità di ripopolamento, anche qua dobbiamo pensare a costruire un modello di sviluppo armonico con la natura.